Immagina questa situazione: hai speso soldi per ristrutturare o migliorare la casa del tuo partner, magari perché convivete e vuoi che l’ambiente sia accogliente. Ma poi la relazione finisce. Puoi chiedere indietro quei soldi? La risposta è sì, ma solo a certe condizioni. Vediamo insieme cosa dice la legge in modo chiaro e semplice.
Il principio fondamentale: devi dimostrare quello che hai speso
Se vuoi chiedere il rimborso delle somme spese per i lavori sulla casa del tuo partner, la regola è questa: devi provare di aver effettivamente pagato per quei lavori. Non bastano le parole o i ricordi, servono prove concrete, come:
- ricevute o fatture intestate a te;
- bonifici o estratti conto bancari che mostrano i pagamenti;
Esempio pratico: hai pagato 10.000 euro a un’impresa edile per rifare il bagno nella casa del tuo partner. Se hai le fatture e i bonifici che lo dimostrano, puoi chiedere indietro quella somma.
Quando non puoi chiedere nulla?
Se non hai prove dei pagamenti o se quei soldi sono stati spesi senza alcun accordo tra voi, potrebbe essere difficile ottenere il rimborso. La legge considera infatti che, in una relazione, molti gesti economici possono essere “atti di generosità”, fatti senza aspettarsi nulla in cambio. In altre parole, il giudice potrebbe pensare che hai pagato quei lavori come segno d’amore o per il bene della relazione.
Esempio: hai dato soldi al tuo partner senza dire chiaramente che erano destinati alla ristrutturazione o senza un accordo per il rimborso. In questo caso, il giudice potrebbe ritenere che tu non abbia diritto a recuperarli.
Cosa devi dimostrare esattamente
Per convincere un giudice a riconoscerti il rimborso, devi provare due cose fondamentali:
- Che hai speso i soldi: servono documenti, come fatture, ricevute o trasferimenti di denaro.
- Che quei soldi sono serviti per la casa del partner: non basta dimostrare il pagamento, devi anche collegare la spesa ai lavori fatti.
Esempio concreto: se hai pagato un elettricista per rifare l’impianto nella casa del partner, ma non puoi dimostrare che quel lavoro è stato effettivamente fatto, il giudice potrebbe negarti il rimborso.
Come funziona nella pratica?
Mettiamo che tu abbia tutte le prove necessarie. A questo punto puoi chiedere il rimborso attraverso una causa (se non va per le buone), in cui il giudice valuterà:
- se il pagamento è stato volontario o concordato;
- se c’era un’intesa tra te e il partner sul rimborso delle somme.
Il giudice deciderà caso per caso, basandosi sulle prove che hai fornito.
Come evitare problemi in futuro
Se stai pensando di contribuire a lavori nella casa del tuo partner, ecco alcuni consigli per proteggerti:
- Scrivete tutto: anche una scrittura privata, firmata da entrambi, può essere utile per chiarire che si tratta di un prestito o di una somma da restituire.
- Conserva i documenti: fatture, bonifici e preventivi devono essere sempre a tuo nome.
- Chiarite gli accordi: parlare apertamente di queste questioni può evitare incomprensioni future.
Conclusione
Ristrutturare o migliorare la casa del partner è un gesto generoso, ma quando una relazione finisce, le questioni economiche possono diventare complesse. La legge ti consente di chiedere il rimborso delle somme spese, ma solo se puoi dimostrare di averle pagate e che quei soldi sono stati usati per i lavori. Per evitare problemi, è sempre meglio mettere tutto nero su bianco fin dall’inizio.
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Avv. Igino Cappelli